Promuoviamo valori di tolleranza e neutralità, ma non invitiamo sconosciuti al nostro tavolo. L’essenza dell’identità svizzera è solo riservata o un poco indifferente?

Spesso mi è capitato di avere conversazioni con studenti stranieri che, arrivati in Svizzera, si sono ritrovati ad avere molte difficoltà a creare legami stabili, relazioni o semplicemente nell’entrare in contatto con la popolazione locale. Siamo, in sostanza, definiti come “freddi”.
Ma lo siamo davvero? Cosa intendono le persone, svizzeri e no, quando parlano di cultura svizzera?

Che cos’è tradizionalmente svizzero?

Mi sono presto resa conto di come la concezione di quello che voglia dire essere svizzeri non sia facile da definire. Abbiamo sicuramente una collezione comune di simboli e di rituali che ci ricordano di far parte della stessa nazione: la bandiera, il Primo d’Agosto, il multilinguismo, gli orologi ed il cioccolato. Ci sono poi dei valori che, anche se non universalmente condivisi e che non sempre ritroviamo effettivamente nella realtà, ci differenziano da altri Stati: che sia la neutralità, il servizio militare obbligatorio, la qualità dei servizi pubblici o il costo della vita, alcuni elementi ci suonano alla mente come tradizionalmente svizzeri o ci sono comunque solitamente associati.
Se però ci addentriamo in maniera un poco più profonda nella questione, ci rendiamo conto di quanto l’identità svizzera sia definita da contraddizioni e sfumature linguistiche e regionali che rendono difficile rispondere alla domanda: cosa significa essere svizzeri?

La freddezza del cuore svizzero?

Per il momento rinunciamo a trovare una soluzione univoca a questo interrogativo e chiediamoci piuttosto perché, spesso, dall’esterno possiamo apparire come freddi, distanti, poco amichevoli e difficili da intrattenere.
Utilizzo il termine “apparire” perché non ritengo, personalmente, che il cuore dell’identità svizzera si possa definire come freddo o non conviviale. È vero, però, che l’inclusione nella comunità, indipendentemente da quanto allargata, sia spesso ostacolata da una diffidenza iniziale che può necessitare parecchio tempo per essere superata. Questa staticità all’interno delle cerchie sociali non è un elemento che mi è stato reso presente unicamente da persone straniere. Al contrario, la difficoltà di entrare a far parte integrante di nuovi gruppi, che siano in ambito studentesco o professionale, è una realtà che si rivela anche agli occhi degli svizzeri stessi, soprattutto quando ci si sposta da un cantone all’altro.
Mi permetto di proporre due motivazioni che ritengo interessanti: la concezione rurale della comunità e dello stile di vita, e la fragilità delle caratteristiche fondatrici della cultura svizzera.

Comunità rurali e identità regionali

Come non sempre ci ricordiamo, la maggior parte del territorio svizzero è rurale. Nonostante il fatto che, a livello demografico, la maggior parte della popolazione viva in zone urbane e periurbane (UST 2025 – STATPOP), la realtà dei piccoli villaggi di montagna e di campagna è ancora ben radicata. La concezione tradizionale della comunità implica che la creazione di legami sia improntata al lungo termine, che sia per l’alta considerazione e necessità della famiglia nelle pratiche rurali o per la sedentarietà delle persone. L’inclusione all’interno di cerchie sociali già formate non è quindi una caratteristica che siamo soliti sperimentare, proprio perché le conoscenze fatte nell’infanzia e nell’adolescenza restano raggiungibili e ancorate alle identità regionali.

Se la costante presenza di contesti e persone conosciute diminuisce la comprensione del bisogno altrui, la grande diversità culturale presente tra le regioni potrebbe esacerbare la volontà a mantenere le proprie cerchie intatte.
Proprio perché non esiste una concezione univoca dell’identità svizzera, sono i contesti e le esperienze condivise con persone che conoscono una determinata realtà a formare il sentimento d’appartenenza. Gli svizzeri “delle città” non sono come quelli “delle montagne” e, nello stesso modo, l’identità nazionale delle persone nate da genitori immigrati non è la stessa di chi, da generazioni, cresce sullo stesso lembo di terra. L’inclusione di persone che non sono percepite come appartenenti alla stessa realtà svizzera sottolinea questa differenza identitaria e riporta in superficie la domanda del “cosa vuol dire essere svizzeri?”.

 

Statistique
UST 2025 – STATPOP: https://www.bfs.admin.ch/bfs/it/home/statistiche/popolazione/effettivo-evoluzione/distribuzione-geografica.html

Text Laura Vanzetti